Gli effetti della guerra in Ucraina e della nuova ondata di Covid-19 in Cina hanno portato a un aumento dei costi energetici, interruzioni della catena di approvvigionamento e all’aumento della pressione inflazionistica. Di conseguenza, rispetto a un anno fa, ci sono meno merci spedite.
Tutto questo ha inciso anche sulle spedizioni aeree, che nel mese di marzo, secondo le rilevazioni di Iata, hanno registrato un calo del -5,2% (sullo stesso periodo del 2021) a fronte di un lieve miglioramento della capacità (+1,2% nel confronto anno su anno, contro però il +11,2% di febbraio).
Particolarmente pesante il bilancio dei traffici in Europa. Nel complesso questi hanno segnato un –11,1%, con un calo marcato per tutte le regioni. Nel confronto con febbraio il divario, se si guarda alle sole spedizioni intra europee, diventa pari addirittura al -19,7%. Da rilevare che nel continente la capacità è tornata a calare, registrando una diminuzione del 4,9%. Peggiore sotto questo profilo la performance dell’Asia (-6,4%), dove le spedizioni aeree hanno registrato un calo del -5,1%, mentre altre aree del globo hanno registrato degli aumenti.