Una nuova ondata di Covid19 ha investito la Cina nelle ultime settimane, principalmente a causa della variante Omicron. I i casi si sono moltiplicati in tutto il Paese, creando un vero e proprio cortocircuito rispetto alla politica zero-Covid adottata del Paese.
In particolare, il Lockdown imposto alla città di Shenzhen rischia di bloccare ulteriormente le catene di approvvigionamento globale già messe a dura prova dalle precedenti ondate di pandemia e dalla guerra in Ucraina.
Shenzhen, confinante con Hong Kong, rappresenta il fulcro del settore tecnologico cinese e delle industrie manifatturiere elettroniche e produce il terzo Pil più alto del Paese. Inoltre vanta uno dei porti più grandi del Paese dopo Shanghai. La situazione critica di difficoltà operativa nella quale si sono venuti a trovare i terminal portuali, con tempi di attesa prolungati e carenza di personale, sta spingendo un numero sempre maggiore di compagnie a saltare il porto cinese preferendo percorsi alternativi. Il numero di navi in attesa di attraccare sta già aumentando nei porti chiave della Cina.
Tutto ciò si somma alla attuale situazione problematica del mercato (aumento dei prezzi delle materie prime e dei trasporti, tempi di consegna prolungati) con ripercussioni a livello globale.