Al fine di arginare le emissioni inquinanti, l’IMO ha prefissato per il trasporto marittimo l’obbiettivo di una riduzione del 40 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2030, rispetto ai livelli del 2008.
A tal fine, a partire dal 1° Gennaio 2023, tutte le navi dovranno fare riferimento ai parametri: EEXI e CII.
L’Energy Efficiency Existing Ship Index (EEXI), introdotto nel giugno 2021 dall’IMO in seguito all’adozione della risoluzione MEPC 76, è l’indice di efficienza energetica che si basa sull’intensità emissiva di anidride carbonica. Sarà applicabile alle unità di stazza lorda superiore alle 400 tonnellate, tenendo conto delle caratteristiche tecniche specifiche di ciascuna nave (il propulsore montato, la capacità di trasporto, la velocità di navigazione, il tipo di carburante consumato, etc).
Ogni nave esistente sarà tenuta a verificare il proprio EEXI e, eventualmente, ad apportare tutte le modifiche necessarie a conformarsi al parametro di riferimento. L’obiettivo è quello di applicare alle navi esistenti un miglioramento delle prestazioni energetiche adeguandosi alle navi di nuova costruzione dal 2013 con l’Energy Efficiency Design Index (EEDI). Si prevede tuttavia che il raggiungimento della conformità EEXI inciderà principalmente su un numero relativamente ristretto di unità, quelle più vecchie e ormai vicine al pensionamento.
il Carbon Intensity Indicator (CII), anch’esso introdotto a giugno del 2021, valuta da A a E il livello di prestazione della nave. Si applica a tutte le navi con stazza pari o superiore alle 5000 tonnellate (GT) e prende in considerazione l’emissione (in grammi) di CO2 prodotti per capacità di carico e miglia nautiche percorse. Le unità navali dovranno dunque quantificare le emissioni di Co2 prodotte durante la navigazione e indicare le eventuali misure prese per ridurle, sulla base di un Piano di gestione dell’efficienza energetica a livello nave, lo Ship Energy Efficiency Management Plan (SEEMP).
Se da una parte l’indice CII potrebbe incoraggiare le navi a viaggiare a velocità ridotta (slow steaming) per favorire la riduzione delle emissioni, non è detto che ciò accada veramente, dato che la velocità di crociera spesso è maggiormente influenzata dalle condizioni di mercato che non dalle norme in materia ambientale.
La Decarbonizzazione marittima rimane insomma una sfida ardua da affrontare.