La guerra tra Russia e Ucraina colpisce anche l’Italia dal punto di vista economico e della logistica.
Il primo vi sono i rincari sull’energia; Gli aumenti continueranno a susseguirsi a causa del conflitto e delle sanzioni che colpiranno la Confederazione russa.
L’Italia è particolarmente dipendente dalla Russia per quello che riguarda l’approvigionamento di gas, che in caso di sanzioni verrà inevitabilmente interrotto, portando alla necessità di procurarsi urgentemente la materia energetica tramite altre strade (ad esempio il Qatar). Il gas ed il greggio diverranno estremamente cari, ma restano vitali per trasporti ed industria.
Per i trasporti sta divenendo insostenibile il costo dei carburanti, con serie difficoltà a traportare e rendere disponibili merci e beni di varia natura con regolarità.
La crisi delle materie, prime già in atto dal 2021, peggiorerà ulteriormente con conseguenze pesanti anche per l’Italia: l’Ucraina è infatti un forte esportatore di grano nei nostri confronti (coprendo il 20% del nostro fabbisogno nazionale) così come lo è di mais di alta qualità.
Per di più, le rotte mercantili verso il nostro Paese, che salpano dal Mar d’Azov, risultano già interrotte, con il conseguente blocco delle navi contenenti materiali destinati alle nostre industrie.
Ne consegue che i prodotti a base di grano, già rincarati nel 2021, costeranno ancora di più.
Altre materie fondamentali per l’industria italiana provengono da Russia ed Ucraina: materiali base per la produzione di microchip, fertilizzanti derivati dal gas naturale… anch’essi più costosi che in passato del 160%, diventeranno di sempre più difficile reperibilità.
In fine, anche l’Export subirà gravi contraccolpi: l’Italia detiene importanti rapporti commerciali con la Russia, legati soprattutto all’industria del settore fashion e a quella quella vitivinicola, l’interruzione dei quali causerà perdite di svariati milioni di euro.